Ritengo che l’istituzione di una Commissione ESTERNA , alla Giunta composta: • da tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari e da tutte le minoranze e loro esperti esterni, • rappresentanti di tutte le categorie commerciali ed artigianali del Comune di Monzuno, volta alla tematica in oggetto, potrà fornire all’ Amministrazione Comunale quel carattere di Operatività ed Istituzionalità, attraverso una programmazione di atti o interventi finalizzati, che negli anni passati è rimasto latente su tutto il territorio comunale. Le tematiche in oggetto rivestono un carattere di grande importanza, soprattutto, nei confronti di coloro che svolgono, con fatica, un’attività regolarmente denunciata. Quando parlo di lavoro irregolare mi riferisco in particolare a delle vere e proprie aziende distribuite capillarmente su tutto il territorio, composte da una o più persone, che di fatto gestiscono vere e proprie attività (dentro le mura domestiche, all’esterno e in cascine, ecc. ecc..) sconosciute agli organi di controllo, ma ben inserite nel contesto commerciale locale e agli effetti negativi legati alla concorrenza sleale da aziende strutturate e anche da associazioni. Non è più ammissibile nascondersi dietro alla crisi economica per giustificare, nei fatti, comportamenti illegali. In realtà dietro questa tendenza c'è una cultura dell'illegalità che si sta diffondendo e che stentiamo a contrastare, il grosso rischio infatti, nelle realtà dell'Appennino, è proprio quello di far finta di che non ci siano grossi problemi o che quelli che ci sono vengano gestiti abbastanza bene dal paese che li accetta senza approfondire. E’ necessaria un’inversione di rotta: o artigiani, commercianti, liberi professionisti, piccoli industriali collocati sul territorio regolarmente sono una risorsa per la comunità e quindi devono essere tutelati oppure non lo sono e ne prenderanno atto. Si continua ad affidare alla politica il compito di generare posti di lavoro ma questo non è il suo compito, la sua funzione principale o prioritaria è creare le condizioni per attrarre investimenti e quindi creare posti di lavoro. Per risolvere il problema del lavoro nero e concorrenza sleale occorre un controllo capillare del territorio. E’ un bene che ci siano regole centrali a livello nazionale ma è più proficuo un lavoro locale di raccordo, che metta assieme tutte le parti sociali, studiando e legiferando altre misure, volte a favorire il rispetto della legge. Monzuno 20 maggio 2011 Germano Tonelli
Consigliere GERMANO TONELLI
RispondiEliminaOggetto: Lavoro sommerso e Concorrenze sleale
Ritengo che l’istituzione di una Commissione ESTERNA , alla Giunta composta:
• da tutti i rappresentanti dei gruppi consiliari e da tutte le minoranze e loro esperti esterni,
• rappresentanti di tutte le categorie commerciali ed artigianali del Comune di Monzuno,
volta alla tematica in oggetto, potrà fornire all’ Amministrazione Comunale quel carattere di Operatività ed Istituzionalità, attraverso una programmazione di atti o interventi finalizzati, che negli anni passati è rimasto latente su tutto il territorio comunale.
Le tematiche in oggetto rivestono un carattere di grande importanza, soprattutto, nei confronti di coloro che svolgono, con fatica, un’attività regolarmente denunciata.
Quando parlo di lavoro irregolare mi riferisco in particolare a delle vere e proprie aziende distribuite capillarmente su tutto il territorio, composte da una o più persone, che di fatto gestiscono vere e proprie attività (dentro le mura domestiche, all’esterno e in cascine, ecc. ecc..) sconosciute agli organi di controllo, ma ben inserite nel contesto commerciale locale e agli effetti negativi legati alla concorrenza sleale da aziende strutturate e anche da associazioni.
Non è più ammissibile nascondersi dietro alla crisi economica per giustificare, nei fatti, comportamenti illegali. In realtà dietro questa tendenza c'è una cultura dell'illegalità che si sta diffondendo e che stentiamo a contrastare, il grosso rischio infatti, nelle realtà dell'Appennino, è proprio quello di far finta di che non ci siano grossi problemi o che quelli che ci sono vengano gestiti abbastanza bene dal paese che li accetta senza approfondire.
E’ necessaria un’inversione di rotta: o artigiani, commercianti, liberi professionisti, piccoli industriali collocati sul territorio regolarmente sono una risorsa per la comunità e quindi devono essere tutelati oppure non lo sono e ne prenderanno atto.
Si continua ad affidare alla politica il compito di generare posti di lavoro ma questo non è il suo compito, la sua funzione principale o prioritaria è creare le condizioni per attrarre investimenti e quindi creare posti di lavoro.
Per risolvere il problema del lavoro nero e concorrenza sleale occorre un controllo capillare del territorio. E’ un bene che ci siano regole centrali a livello nazionale ma è più proficuo un lavoro locale di raccordo, che metta assieme tutte le parti sociali, studiando e legiferando altre misure, volte a favorire il rispetto della legge.
Monzuno 20 maggio 2011
Germano Tonelli