io ci sono

venerdì 27 gennaio 2012

2 commenti:

  1. Secondo il capogruppo dei grillini in Regione, in Emilia-Romagna l'82% degli edifici scolastici non è antisismico: "Ma soprattutto, non esiste una mappa sulla sicurezza delle strutture". La smentita dell'assessore Gazzolo: "Strumentalizzare le scosse non serve"


    L'82% delle scuole dell'Emilia-Romagna non sono antisismiche. A denunciarlo è il capogruppo del Movimento 5 stelle in Regione, Andrea Defranceschi, che nelle scorse settimane aveva chiesto un quadro completo sulla situazione degli istituti in materia di sicurezza.

    La risposta è arrivata proprio all'indomani delle scosse di terremoto che hanno interessato l'Emilia. Inoltre, Defranceschi sottolinea come la Regione sia sprovvista di una mappa sulla sicurezza degli edifici scolastici. "Come farà la protezione civile in caso di emergenza?", domanda.

    "La Regione - sostiene l'esponente grillino - ci ha segnalato che in Emilia-Romagna sono presenti 1.774 edifici scolastici: stando ai documenti che ci sono stati forniti, 33 sono stati costruiti prima del 1800, 69 durante l'800, 56 tra il 1900 ed il 1920, 269 tra il 1921 ed il 1945, 536 tra il 1946 ed il 1960, 390 tra il 1961 ed il 1975 e 335 dopo il 1976. Di 86 non ci è stata fornita alcuna datazione. Di scuole nuove, costruite dopo il 2005 e quindi certamente edificate con tutti i crismi di antisismicità, la regione non ce ne ha indicata nemmeno una", afferma.

    RispondiElimina
  2. Invece, "i comuni emiliano-romagnoli dichiarati sismici sono ben 326, e solo 22 non lo sono. Sul territorio di questi 326 comuni abbiamo potuto individuare solamente 192 scuole edificate dopo il 1983-84, di cui quindi si può genericamente dire che siano a norma - spiega ancora Defranceschi -. A queste aggiungiamo quelle
    'sistemate', prendendo per valida l'ipotesi più ottimistica,
    ovvero che gli interventi pianificati siano stati tutti effettuati e siano risultati risolutivi". Dunque, tirando le somme, "il numero di scuole a norma diventa 317, pari al 18% del totale. Quindi il restante 82% non lo è".

    Defranceschi, nel rendere pubblici i dati, parla di "risultati agghiaccianti. Ma la cosa gravissima è che la Regione non abbia che una vaga idea di quali scuole siano a norma e quali no. Come farà la protezione civile ad intervenire adeguatamente in caso di emergenza?".

    Per quanto riguarda gli interventi di messa in sicurezza, conclude, "la Regione ci ha informato di aver investito circa 25 milioni di euro per adeguare poco più di un centinaio di edifici scolastici, e ha concesso alcuni altri milioni per eseguire le verifiche tecniche su centinaia di edifici".

    Gazzolo: "la mappa esiste". In serata arriva la replica dell'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo, che smentisce che la regione sia sprovvista di una mappa e accusa il consigliere regionale del M5S: "Strumentalizzare le scosse di terremoto non serve. Questa Regione, che è una delle poche in Italia ad essersi data una legge di riduzione del rischio sismico, la 19 del 2008, ha completato la ricognizione degli edifici strategici – ospedali, municipi e caserme – e rilevanti, e cioè le scuole. Non è vero che non abbiamo una mappa: questa ricognizione, basata su dati tecnico-scientifici di valutazione sulle strutture, e non sulla data di costruzione come erroneamente ha fatto Defranceschi, ci ha dato un’indicazione dei numeri su cui dobbiamo lavorare e sulle priorità da rispettare da parte degli enti competenti. E’ in corso il programma di attuazione di sette anni (2010-2017) di 60 milioni di euro, assegnati dal Dipartimento nazionale di Protezione civile all’Emilia-Romagna, per mettere in sicurezza gli edifici a maggior rischio. Noi quindi stiamo lavorando – conclude l’assessore – e continueremo a farlo, indipendentemente dalle strumentalizzazioni politiche di oggi e di tutte quelle che fino a ieri, al contrario, ritengono troppe severe le nostre norme antisismiche".

    RispondiElimina