(Iniziative di competenza per la realizzazione di un raccordo tra il casello autostradale di Rioveggio nel comune di Monzuno (Bologna) e la variante di valico - n. 2-01134)
PRESIDENTE. L'onorevole Raisi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01134, concernente iniziative di competenza per la realizzazione di un raccordo tra il casello autostradale di Rioveggio nel comune di Monzuno (Bologna) e la variante di valico (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).
ENZO RAISI. Signor Presidente, ci troviamo di fronte all'ennesima opera infrastrutturale di questo Paese che va avanti da decenni. Non è forse la Salerno-Reggio Calabria, ma simile per tempi e modi in cui questa variante di valico che congiunge il nord del Paese con il sud del Paese si sta sviluppando. Sono ormai anni che attendiamo la fine lavori. Pare - dico «pare» perché tante volte è stato detto e tante volte è stato rinviato - che ci stiamo avvicinando effettivamente alla possibilità di ultimare questi lavori. Ora, a cosa serve la variante di valico? Serve in qualche modo ad alleggerire sulla Bologna-Firenze il passaggio del trasporto merci e a farlo convogliare in questa variante che dovrebbe servire al trasporto merci per le imprese (ma non solo quelle che da nord si spostano a sud e viceversa, ma anche per le imprese del territorio). La prima stranezza, che trovo veramente inspiegabile - sono cose che accadono credo solo nel nostro Paese - è che abbiamo l'autostrada originaria che ha un casello che passa a Rioveggio. È questa una zona importante, perché ancora sussistono presidi di imprese che, se vogliono sopravvivere, necessitano per l'appunto di un collegamento attraverso questa infrastruttura, altrimenti i costi sarebbero lievitati per quanto riguarda il trasporto merci e le aziende dovrebbero inevitabilmente (le poche che sono rimaste) spostarsi da quell'area. Non avremmo alcuna possibilità di incentivare gli insediamenti di aziende in quell'area, che è un'area di montagna e che, lo ricordo, in questi ultimi anni, è stata molto depauperata proprio per motivi logistici, ossia per la difficoltà che si ha di arrivare in quelle zone. Ebbene, è evidente che è importante che vi sia una connessione tra questo importante casello e la variante di valico. Orbene, Società autostrade e ANAS insistono nel dire che non vi sarebbe, a loro dire, un ritorno economico nella congiunzione tra il comune di Monzuno e il casello di Rioveggio e la realtà della variante di valico. Dicono che solamente 400 veicoli al giorno non garantirebbero il rientro degli investimenti. Vorrei premettere che forse è bene che chi ha dei monopoli pensi anche un po' di più all'interesse del Paese, una volta ogni tanto guadagnando meno, ma lavorando anche affinché questo Paese diventi più uniforme nello sviluppo imprenditoriale. Infatti, noi abbiamo il problema della montagna che attraversa tutta la nostra struttura territoriale. Al limite, potrebbero anche fare qualche intervento in perdita.
INTERPELLANZA RAISI RIOVEGGIO - 2 - Peraltro, è evidente che, nel momento in cui si fanno questi collegamenti, si può pensare che in futuro possano avvenire degli investimenti da parte delle imprese sul territorio. Infatti, se si taglia fuori il territorio, evidentemente non solo non si avranno imprese che si vanno a collocare in quel territorio, ma oltretutto quelle poche che ci sono penseranno ad allontanarsi e a mollare quell'area, che è un area di presidio importante, perché le nostre montagne sono ovviamente abbandonate per mancanza di infrastrutture e di collegamenti. Quindi, giustamente, il Ministro Matteoli, che è venuto sul territorio portato da rappresentanti del suo partito, ha espresso la volontà di procedere in questo collegamento tra il casello di Rioveggio e la nuova variante di valico. Non solo: negli accordi che la società aveva siglato con gli enti locali interessati da questo passaggio era anche prevista la costruzione di un nuovo ponte in località Molino Cattani a Rioveggio, con una spesa stimata in euro 4 milioni (cioè, non si tratta nemmeno di un'opera faraonica). L'importanza di questo ponte è evidente per alcuni collegamenti tra le infrastrutture del territorio che consentono poi alle realtà, ad esempio, di Monzuno di andare a Grizzana Morandi dove c'è la stazione ferroviaria. Quindi, appare evidente che, nonostante le promesse del Ministro (non ho dubbi a credere che il Ministro le abbia fatte con la più benevola intenzione), non ci sia una risposta da parte dei soggetti che debbono costruire queste opere (ANAS e Società Autostrade). Sembra quasi che vogliano dire: «Lasciate pure parlare il Ministro, che tanto deve trovare consenso e nulla di più. Le opere spettano a noi, che siamo quelli che le realizzano, e se non c'è un interesse economico noi non facciamo nulla». Do per scontata la buona fede del Ministro che conosco e so che è una persona corretta e onesta. Non ho dubbi che, quando ha espresso questa sua volontà, fosse una volontà che andava nel senso di voler soddisfare una necessità fondamentale del territorio. Da una parte, però, la Società risponde in questo modo - mi si consenta - anche con un po' di arroganza. Dall'altra parte, abbiamo anche alcune realtà locali, l'assessore regionale e il vicepresidente della provincia di Bologna, che fondamentalmente non hanno insistito più di tanto con la società per andare avanti. Da questo punto di vista, auspico e spero che oggi il Governo dia una risposta ufficiale di buon senso, perché il territorio della montagna bolognese sta soffrendo molto e si aspetta delle risposte dopo decenni che in quella realtà non si stanno realizzando infrastrutture. Bologna, nella sua realtà provinciale, è ormai ferma alle infrastrutture di trent'anni fa. La variante di valico è l'unica che si è in qualche modo concretizzata negli ultimi anni. Abbiamo la tangenziale degli anni Sessanta, uno dei punti nodali di questo Paese. Addirittura abbiamo fatto l'alta velocità a Bologna e ancora dobbiamo costruire la stazione ferroviaria dell'alta velocità: questo per dire come quella città sia in sofferenza. La variante di valico è effettivamente una risposta al nodo dell'autostrada Bologna-Firenze, che viene usato da tutta Italia per andare da nord a sud e da sud a nord. Si tratta di un appuntamento importante. Cerchiamo, una volta che chiudiamo un'opera, di farlo seriamente attraverso quei collegamenti necessari per il mondo delle nostre imprese che anche a Bologna sta soffrendo. Quindi, auspico che il Governo mi dia in questo senso una risposta positiva, come ha già fatto quando è venuto il Ministro sul territorio, sperando che oggi lo possa ribadire in modo che poi la società Autostrade e l'ANAS debbano fare il loro dovere.
PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani, ha facoltà di rispondere.
MARIO MANTOVANI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, in risposta ai quesiti posti dagli interpellanti e sulla scorta delle notizie fornite da ANAS, faccio presente che il sito di prevista ubicazione del nuovo casello di Rioveggio, risulta contiguo alla Al e localizzato nelle immediate vicinanze dell'allacciamento Al/Variante di Valico. La richiesta avanzata dal comune di Monzuno, in provincia di Bologna, non appare realizzabile in quanto, detto nuovo svincolo, prevede già le manovre sia da e per Bologna, che da e per Firenze e, inoltre, la presenza del doppio tracciato non pregiudicherà la viabilità di quello originario, che sarà mantenuta in perfetta efficienza. La realizzazione del nuovo svincolo di Rioveggio sulla Al, in sostituzione di quello esistente, è stata prescritta dalla regione Emilia-Romagna e dal comune di Monzuno in sede di conferenza di servizi. In fase di approvazione di tale progetto, lo stesso comune ha richiesto ad Autostrade per l'Italia Spa alcuni studi di fattibilità, tra i quali il collegamento con la variante di valico, senza tuttavia prescriverne la realizzazione alla società concessionaria. Da tali studi di fattibilità è emerso che l'opera, a fronte di limitati benefici funzionali, risulta di difficile realizzazione oltre che particolarmente impattante per il fiume Setta e, non da ultimo, economicamente non sostenibile visti gli esigui flussi di traffico che interessano l'attuale svincolo. A tal proposito, evidenzio che i transiti complessivi sull'attuale svincolo di Rioveggio, risultano essere complessivamente pari a circa 3.600 veicoli al giorno di cui circa 3.200 in direzione Bologna e solamente 400 in direzione Firenze. In merito poi alla realizzazione del nuovo ponte in località Molino Cattani preciso che esso si rendeva necessario per garantire il collegamento di cantiere tra le opere da eseguire in sinistra idraulica del torrente Setta e l'area di rimodellamento ambientale. Lo stesso si inseriva, pertanto, nell'ambito più generale delle opere relative alle viabilità di servizio del lotto 5A e, in particolare, rientrava in una serie di interventi a carattere ambientale - opere Prevam - propedeutici e collaterali ai lavori di realizzazione della variante di valico, per i quali la società concessionaria aveva richiesto a tutti gli enti territorialmente competenti di fornire un parere formale. Al riguardo, la Regione Emilia-Romagna, in sede di conferenza dei servizi, pur non opponendosi alla realizzazione del nuovo ponte, ha respinto la viabilità di collegamento in destra idraulica facendo venire meno la continuità dell'itinerario in questione e, quindi, l'approvazione per la sua realizzazione. Conseguentemente, la giunta regionale ha rilevato, con delibera n. 74 del 25 gennaio 2005, che il progetto della variante Molino Cattani non poteva essere realizzato con il procedimento in corso, relativo alla viabilità di cantiere della variante di valico. Di fronte a tali prescrizioni, la società concessionaria, dovendo procedere all'affidamento dei lavori del lotto 5A, ha fatto ricorso a piste interne alle aree di lavoro, oltre che ad un guado provvisorio sul torrente Setta. È stata assicurata, in tal modo, la continua operatività del cantiere e si è isolato completamente il traffico dei mezzi operativi dalla viabilità ordinaria transitante in località Molino Cattani, con evidenti benefici in termini di impatto sul territorio nel pieno rispetto delle prescrizioni del Servizio tecnico bacino Reno. Si evidenzia, infine, che in occasione della conferenza di servizi sullo svincolo di Rioveggio, il comune di Monzuno non ha confermato la richiesta di esecuzione del ponte in argomento.
invece mi domando questo: Perchè a un certo punto i cittadini di Rioveggio si sono imputati su Bretella e Ponte Cattani, quando da anni era certo che sarebbero state opere irreallizabili? A prescindere dalle responsabilità chi ha alimentato tali illusioni tra il 2009 e il 2010? Spero sinceramente per i cittadini di Rioveggio che non siano state speranze alimentate un pochino prima di giuno 2009 ... perchè ho gia visto altre speranze/accordi improbabili/promesse vane fatte in quel periodo.... e ci hanno creduto tutti ... pardon, quasi tutti!!!!!
volendo prevenire qualsiasi commento o voce che imputi la decisione del mancato casello, bretella o ponte cattani, all'amministrazione precedente, SI VUOLE RICORDARE CHE CHI, OGGI, RICOPRE IL RUOLO DI MAGGIORANZA, ALLORA ERA IN MINORANZA E NON HA MAI SOLLEVATO IL PROBLEMA............QUINDI.......
Fondi metrò, resa di Merola Ma la Provincia: fare il bando La manovra cassa i 214 milioni del Cipe.Venturi: ..........Forse siamo davvero al capitolo finale di quella farsa chiamata metrotramvia di Bologna e che va in onda ormai, a furia di repliche, da dodici anni. Per l’assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, i 214 milioni di euro di finanziamenti stanziati dal Cipe sono sostanzialmente persi e il sindaco di Bologna, Virginio Merola, accusa il governo dicendo che «continuano a prenderci in giro»................... Cittadini, lettori, blogger, denigratori ed estimatori ...NON TROVATE UNA CERTA SOMIGLIANZA CON UNA RECENTE VICENDA????????????
INTERPELLANZA RAISI RIOVEGGIO - 1 -
RispondiEliminaSvolgimento di interpellanze urgenti (ore 15,07).
(Iniziative di competenza per la realizzazione di un raccordo tra il casello autostradale di Rioveggio nel comune di Monzuno (Bologna) e la variante di valico - n. 2-01134)
PRESIDENTE. L'onorevole Raisi ha facoltà di illustrare la sua interpellanza n. 2-01134, concernente iniziative di competenza per la realizzazione di un raccordo tra il casello autostradale di Rioveggio nel comune di Monzuno (Bologna) e la variante di valico (Vedi l'allegato A - Interpellanze urgenti).
ENZO RAISI. Signor Presidente, ci troviamo di fronte all'ennesima opera infrastrutturale di questo Paese che va avanti da decenni. Non è forse la Salerno-Reggio Calabria, ma simile per tempi e modi in cui questa variante di valico che congiunge il nord del Paese con il sud del Paese si sta sviluppando. Sono ormai anni che attendiamo la fine lavori.
Pare - dico «pare» perché tante volte è stato detto e tante volte è stato rinviato - che ci stiamo avvicinando effettivamente alla possibilità di ultimare questi lavori. Ora, a cosa serve la variante di valico? Serve in qualche modo ad alleggerire sulla Bologna-Firenze il passaggio del trasporto merci e a farlo convogliare in questa variante che dovrebbe servire al trasporto merci per le imprese (ma non solo quelle che da nord si spostano a sud e viceversa, ma anche per le imprese del territorio).
La prima stranezza, che trovo veramente inspiegabile - sono cose che accadono credo solo nel nostro Paese - è che abbiamo l'autostrada originaria che ha un casello che passa a Rioveggio. È questa una zona importante, perché ancora sussistono presidi di imprese che, se vogliono sopravvivere, necessitano per l'appunto di un collegamento attraverso questa infrastruttura, altrimenti i costi sarebbero lievitati per quanto riguarda il trasporto merci e le aziende dovrebbero inevitabilmente (le poche che sono rimaste) spostarsi da quell'area.
Non avremmo alcuna possibilità di incentivare gli insediamenti di aziende in quell'area, che è un'area di montagna e che, lo ricordo, in questi ultimi anni, è stata molto depauperata proprio per motivi logistici, ossia per la difficoltà che si ha di arrivare in quelle zone. Ebbene, è evidente che è importante che vi sia una connessione tra questo importante casello e la variante di valico.
Orbene, Società autostrade e ANAS insistono nel dire che non vi sarebbe, a loro dire, un ritorno economico nella congiunzione tra il comune di Monzuno e il casello di Rioveggio e la realtà della variante di valico. Dicono che solamente 400 veicoli al giorno non garantirebbero il rientro degli investimenti.
Vorrei premettere che forse è bene che chi ha dei monopoli pensi anche un po' di più all'interesse del Paese, una volta ogni tanto guadagnando meno, ma lavorando anche affinché questo Paese diventi più uniforme nello sviluppo imprenditoriale. Infatti, noi abbiamo il problema della montagna che attraversa tutta la nostra struttura territoriale. Al limite, potrebbero anche fare qualche intervento in perdita.
INTERPELLANZA RAISI RIOVEGGIO - 2 -
RispondiEliminaPeraltro, è evidente che, nel momento in cui si fanno questi collegamenti, si può pensare che in futuro possano avvenire degli investimenti da parte delle imprese sul territorio. Infatti, se si taglia fuori il territorio, evidentemente non solo non si avranno imprese che si vanno a collocare in quel territorio, ma oltretutto quelle poche che ci sono penseranno ad allontanarsi e a mollare quell'area, che è un area di presidio importante, perché le nostre montagne sono ovviamente abbandonate per mancanza di infrastrutture e di collegamenti.
Quindi, giustamente, il Ministro Matteoli, che è venuto sul territorio portato da rappresentanti del suo partito, ha espresso la volontà di procedere in questo collegamento tra il casello di Rioveggio e la nuova variante di valico.
Non solo: negli accordi che la società aveva siglato con gli enti locali interessati da questo passaggio era anche prevista la costruzione di un nuovo ponte in località Molino Cattani a Rioveggio, con una spesa stimata in euro 4 milioni (cioè, non si tratta nemmeno di un'opera faraonica). L'importanza di questo ponte è evidente per alcuni collegamenti tra le infrastrutture del territorio che consentono poi alle realtà, ad esempio, di Monzuno di andare a Grizzana Morandi dove c'è la stazione ferroviaria.
Quindi, appare evidente che, nonostante le promesse del Ministro (non ho dubbi a credere che il Ministro le abbia fatte con la più benevola intenzione), non ci sia una risposta da parte dei soggetti che debbono costruire queste opere (ANAS e Società Autostrade). Sembra quasi che vogliano dire: «Lasciate pure parlare il Ministro, che tanto deve trovare consenso e nulla di più. Le opere spettano a noi, che siamo quelli che le realizzano, e se non c'è un interesse economico noi non facciamo nulla».
Do per scontata la buona fede del Ministro che conosco e so che è una persona corretta e onesta. Non ho dubbi che, quando ha espresso questa sua volontà, fosse una volontà che andava nel senso di voler soddisfare una necessità fondamentale del territorio. Da una parte, però, la Società risponde in questo modo - mi si consenta - anche con un po' di arroganza. Dall'altra parte, abbiamo anche alcune realtà locali, l'assessore regionale e il vicepresidente della provincia di Bologna, che fondamentalmente non hanno insistito più di tanto con la società per andare avanti.
Da questo punto di vista, auspico e spero che oggi il Governo dia una risposta ufficiale di buon senso, perché il territorio della montagna bolognese sta soffrendo molto e si aspetta delle risposte dopo decenni che in quella realtà non si stanno realizzando infrastrutture. Bologna, nella sua realtà provinciale, è ormai ferma alle infrastrutture di trent'anni fa. La variante di valico è l'unica che si è in qualche modo concretizzata negli ultimi anni. Abbiamo la tangenziale degli anni Sessanta, uno dei punti nodali di questo Paese. Addirittura abbiamo fatto l'alta velocità a Bologna e ancora dobbiamo costruire la stazione ferroviaria dell'alta velocità: questo per dire come quella città sia in sofferenza.
La variante di valico è effettivamente una risposta al nodo dell'autostrada Bologna-Firenze, che viene usato da tutta Italia per andare da nord a sud e da sud a nord. Si tratta di un appuntamento importante. Cerchiamo, una volta che chiudiamo un'opera, di farlo seriamente attraverso quei collegamenti necessari per il mondo delle nostre imprese che anche a Bologna sta soffrendo.
Quindi, auspico che il Governo mi dia in questo senso una risposta positiva, come ha già fatto quando è venuto il Ministro sul territorio, sperando che oggi lo
possa ribadire in modo che poi la società Autostrade e l'ANAS debbano fare il loro dovere.
RISPOSTA INTERPELLANZA RAISI
RispondiEliminaPRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti, Mario Mantovani, ha facoltà di rispondere.
MARIO MANTOVANI, Sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti. Signor Presidente, in risposta ai quesiti posti dagli interpellanti e sulla scorta delle notizie fornite da ANAS, faccio presente che il sito di prevista ubicazione del nuovo casello di Rioveggio, risulta contiguo alla Al e localizzato nelle immediate vicinanze dell'allacciamento Al/Variante di Valico.
La richiesta avanzata dal comune di Monzuno, in provincia di Bologna, non appare realizzabile in quanto, detto nuovo svincolo, prevede già le manovre sia da e per Bologna, che da e per Firenze e, inoltre, la presenza del doppio tracciato non pregiudicherà la viabilità di quello originario, che sarà mantenuta in perfetta efficienza.
La realizzazione del nuovo svincolo di Rioveggio sulla Al, in sostituzione di quello esistente, è stata prescritta dalla regione Emilia-Romagna e dal comune di Monzuno in sede di conferenza di servizi.
In fase di approvazione di tale progetto, lo stesso comune ha richiesto ad Autostrade per l'Italia Spa alcuni studi di fattibilità, tra i quali il collegamento con la variante di valico, senza tuttavia prescriverne la realizzazione alla società concessionaria. Da tali studi di fattibilità è emerso che l'opera, a fronte di limitati benefici funzionali, risulta di difficile realizzazione oltre che particolarmente impattante per il fiume Setta e, non da ultimo, economicamente non sostenibile visti gli esigui flussi di traffico che interessano l'attuale svincolo.
A tal proposito, evidenzio che i transiti complessivi sull'attuale svincolo di Rioveggio, risultano essere complessivamente pari a circa 3.600 veicoli al giorno di cui circa 3.200 in direzione Bologna e solamente 400 in direzione Firenze.
In merito poi alla realizzazione del nuovo ponte in località Molino Cattani preciso che esso si rendeva necessario per garantire il collegamento di cantiere tra le opere da eseguire in sinistra idraulica del torrente Setta e l'area di rimodellamento ambientale. Lo stesso si inseriva, pertanto, nell'ambito più generale delle opere relative alle viabilità di servizio del lotto 5A e, in particolare, rientrava in una serie di interventi a carattere ambientale - opere Prevam - propedeutici e collaterali ai lavori di realizzazione della variante di valico, per i quali la società concessionaria aveva richiesto a tutti gli enti territorialmente competenti di fornire un parere formale.
Al riguardo, la Regione Emilia-Romagna, in sede di conferenza dei servizi, pur non opponendosi alla realizzazione del nuovo ponte, ha respinto la viabilità di collegamento in destra idraulica facendo venire meno la continuità dell'itinerario in questione e, quindi, l'approvazione per la sua realizzazione.
Conseguentemente, la giunta regionale ha rilevato, con delibera n. 74 del 25 gennaio 2005, che il progetto della variante Molino Cattani non poteva essere realizzato con il procedimento in corso, relativo alla viabilità di cantiere della variante di valico.
Di fronte a tali prescrizioni, la società concessionaria, dovendo procedere all'affidamento dei lavori del lotto 5A, ha fatto ricorso a piste interne alle aree di lavoro, oltre che ad un guado provvisorio sul torrente Setta. È stata assicurata, in tal modo, la continua operatività del cantiere e si è isolato completamente il traffico dei mezzi operativi dalla viabilità ordinaria transitante in località Molino Cattani, con evidenti benefici in termini di impatto sul territorio nel pieno rispetto delle prescrizioni del Servizio tecnico bacino Reno.
Si evidenzia, infine, che in occasione della conferenza di servizi sullo svincolo di Rioveggio, il comune di Monzuno non ha confermato la richiesta di esecuzione del ponte in argomento.
invece mi domando questo: Perchè a un certo punto i cittadini di Rioveggio si sono imputati su Bretella e Ponte Cattani, quando da anni era certo che sarebbero state opere irreallizabili? A prescindere dalle responsabilità chi ha alimentato tali illusioni tra il 2009 e il 2010?
RispondiEliminaSpero sinceramente per i cittadini di Rioveggio che non siano state speranze alimentate un pochino prima di giuno 2009 ... perchè ho gia visto altre speranze/accordi improbabili/promesse vane fatte in quel periodo.... e ci hanno creduto tutti ... pardon, quasi tutti!!!!!
volendo prevenire qualsiasi commento o voce che imputi la decisione del mancato casello, bretella o ponte cattani, all'amministrazione precedente, SI VUOLE RICORDARE CHE CHI, OGGI, RICOPRE IL RUOLO DI MAGGIORANZA, ALLORA ERA IN MINORANZA E NON HA MAI SOLLEVATO IL PROBLEMA............QUINDI.......
RispondiEliminaFondi metrò, resa di Merola
RispondiEliminaMa la Provincia: fare il bando
La manovra cassa i 214 milioni del Cipe.Venturi:
..........Forse siamo davvero al capitolo finale di quella farsa chiamata metrotramvia di Bologna e che va in onda ormai, a furia di repliche, da dodici anni. Per l’assessore alla Mobilità, Andrea Colombo, i 214 milioni di euro di finanziamenti stanziati dal Cipe sono sostanzialmente persi e il sindaco di Bologna, Virginio Merola, accusa il governo dicendo che «continuano a prenderci in giro»...................
Cittadini, lettori, blogger, denigratori ed estimatori ...NON TROVATE UNA CERTA SOMIGLIANZA CON UNA RECENTE VICENDA????????????