io ci sono

sabato 15 gennaio 2011

MONZUNO E LA VARIANTE

ESCLUSIVA "CHIACCHERE DA BAR"
ARTICOLO RESTO DEL CARLINO 20 ANNI FA!!!
TUTTI I COSIGLIERI (DESTRA E SINISTRA)
ERANO D'ACCORDO "PER SMANTELLARE"
 L'AUTORIZZAZIONE (COSTRUZIONE VARIANTE) E' STATA RILASCIATA PROPRIO SU QUESTO .....
E SE UNO VA AL TAR?
COME LA METTIAMO? 


3 commenti:

  1. Allo scrivente è venuto mai il dubbio che se nessuno - in 20 anni - è mai ricorso al TAR qualche motivo ci sia? Se il Comune di Sasso - che aveva chiesto di demolire il tratto dismesso dell'autosole - in seguito ci ha ripensato optando invece per il mantenimento e il riesame di tutta la viabilità che interessa il paese, avrà avuto la possibilità di farlo e certamente avrà deliberato nel proprio consiglio comunale di rivedere una decisione a suo tempo formalizzata nel progetto.
    Quel dubbio esplicitato con l'articolo lascia intendere la voglia di rivedere la decisione formalizzata nell'assemblea pubblica di Vado nel 2008,il che è legittimo; e non stupirebbe visto il masochismo politico che ha contraddistinto fin qui il partito democratico di Monzuno e la sua rappresentanza in consiglio comunale.
    Distinti saluti

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  2. ---- riceviamo e con piacere pubblichiamo -
    parte prima
    Sveglia, che è notte
    sulla Tangenziale di VADO!
    (Lettura del volantino n. 8 del gruppo consiliare pd di Monzuno)

    Che non fossero in grado di amministrare era stato decretato dagli elettori ma dalla lettura del volantino si può dedurre che faticano anche a fare una decente opposizione.
    L’entusiasmo con cui affrontano la vicenda Tangenziale – ormai si tratta di una novella dal sapore kafkiano – conferma, e più passa il tempo più risulta chiaro a tutti, che la Tangenziale non la volevano, gli era andata di traverso!, esattamente come non la volevano quelli che oggi amministrano il Comune. Nonostante circa due anni fa tutti i soggetti istituzionali “coinvolti” (Regione, Provincia e Comune) avessero affermato in assemblea pubblica (15 luglio 2008) la scelta della Tangenziale (utilizzo del tratto autostradale dimesso come strada provinciale tangenziale), esattamente come avevamo previsto, nessuno muove un passo, anzi un piede, che dio ce ne guardi neppure un dito per avviare l’attuazione di quanto convenuto. E tutti d’accordo, a destra come a sinistra, ad alzare con impegno cortine fumogene per vedere se si trovi in giro qualche gonzo che creda ancora alle panzane.

    Recita il volantino “PIU’ CHE IL PERCORSO STRADALE IN SE’, LA TANGENZIALE E’ IMPORTANTE PER LA REALIZZAZIONE DI TUTTE QUELLE OPERE ACCESSORIE PREVISTE DAL “ PIANO DI FATTIBILITA’” CHE L’AMMINISTRAZIONE PRECEDENTE AVEVA REDATTO”.

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  3. - parte seconda -
    Giova ricordare che il Piano di fattibilità
    non è mai stato definito trattandosi in realtà di uno studio, abortito prima della conclusione, di valutazione di vantaggi e svantaggi conseguenti 1) l’utilizzo o 2) la demolizione del manufatto dismesso; studio che la OIKOS concluse frettolosamente la sera del 15 luglio 2008 con un salomonico giudizio di equivalenza, cosicché chi non era d’accordo poté accedere alla scelta di utilizzo del manufatto in funzione di Tangenziale. Scelta che la frazione aveva indicato assai prima dell’incarico professionale alla società. In ogni caso, quelle indicazioni di massima avrebbero dovuto trovare riscontro negli strumenti di pianificazione (destinazioni urbanistiche) previo accordo con la Provincia (delega regionale di gestione dell’urbanistica), con l’autorità di Bacino del Reno (Parco fluviale) e con il Parco di Montesole. Pare che nessuno si sia fatto carico di verificare o “ridisegnare” nel PSC (Piano Strutturale Comunale) o nel PSIC (Piano Strutturale InterComunale) le funzioni di miglioramento e riqualificazione dell’abitato di Vado e dei dintorni a seguito della scelta di dare corso all’utilizzo del manufatto autostradale.
    Il raccordo fra la Tangenziale e le opere accessorie non è una trovata ma un collegamento diretto e strategico. Notoriamente un flusso continuo di traffico produce inquinamenti; lo spostamento fuori dall’abitato, lo dimostrano rilievi effettuati sullo spostamento del traffico autostradale in galleria, migliora le condizioni di vita dei residenti e, certo per ultimo, incrementa il valore degli immobili perché ne migliora la fruibilità. Se si utilizza la tangenziale il paese può trarne un più ampio giovamento armonizzando, in una previsione concordata con i cittadini, interventi strutturali sugli spazi urbani; se non si utilizza la tangenziale il paese deve fare i conti con tassi di inquinamento più elevati o, in certe occasioni, molto più elevati; lo stesso parco fluviale – che dovrebbe comprendere il tratto fluviale almeno fra i due punti di connessione con l’attuale strada provinciale - potrebbe essere fortemente limitato ad alcuni interventi di pulizia e manutenzione ordinaria del fiume e poco altro.

    Romano Zunarelli Monzuno(BO)17 gennaio 2011


    P.S.: “Monzuno nel cuore” pubblica un articoletto del Carlino a firma Rita Bartolomei di circa 20 anni fa che parlava della decisione di demolire il tratto autostradale, dismesso a seguito della Variante. E si chiede che succederebbe se qualcuno facesse ricorso al TAR contro la decisione di procedere alla realizzazione della Tangenziale. Come ogni amministratore, per tristo che sia, sa il TAR non decide mai in ordine alle decisioni delle amministrazioni locali ma solo, eventualmente, su vizi di procedure. Anche la Variante di Sasso prevedeva la demolizione del vecchio tratto che, in fine, il Comune ha preferito mantenere per gli indubbi vantaggi sulla viabilità esistente. Che avrebbe mai detto il TAR?!

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