io ci sono

mercoledì 19 gennaio 2011

MONZUNO E LO SVILUPPO DEL PDL


"LO SVILUPPO DELL'APPENNINO BOLOGNESE"
MONGHIDORO 17/01/2011

..... MA SE FACESSERO SOLO IL BUNGA-BUNGA

E' Stata la solita menata di propaganda, con venti anni di ritardo la destra si accorge delle energie alternative, ma nel frattempo spende 5 milioni per ucciderci con il nucleare, frigna per la tassa della bonifica renana, ma siede in consiglio di amministrazione (M. Mastacchi), si lamenta per la mancanza di fondi (nodo Rastignano), ma al ministero ci sono loro, elencano le migliaia di euro per i pozzi a Gaza spesi dalla regione, ma non i milioni di euro per ... il debito pubblico di Antigua speso da loro,
confermo .... l'ennesima PRESA PER IL CULO

Fabio Vignoli 
 

6 commenti:

  1. • Mastacchi:

    Ringrazia per l’invito
    Inizia il monologo parlando del patto di stabilità che blocca molto la vita amministrativa e le scelte di un comune. Per il patto di stabilità già alla metà dell’anno, i pagamenti sono in affanno.
    La mia (la sua) politica è quella di privilegiare le imprese locali.
    Una battuta sull’organico comunale che per effetto del sistema politico attuale per un tecnico che va non si può assumerne un altro.
    Note dolenti vanno anche in direzione degli strumenti urbanistici che regolano il territorio. Troppo restrittivi. (questo punto l’ha copiato dal maestrami).
    Attività per rivitalizzare il territorio: “Ci siamo inventati il recupero dei borghi antichi, anche nel modo di vivere, recupero della vita in comunione. Progetto per salvaguardare il passato.”
    Valle del Savena (o fronte Savena). Progetto con la facoltà di architettura pe la riqualificazione del fiume Savena. Chiaramente il progetto è a costo zero.
    Studi per una viabilità alternativa, molti progetti abbandonati (vedi il casello di rioveggio o la bretella di rioveggio o la tangenziale di vado).
    Dal 1992 non vi è una politica del territorio.
    Un inciso..” i consiglieri di Monzuno ragionano con la propria testa, non prendono ordini da nessuno”.
    Argomento rifiuti. Le leve del comando sono molto in alto, quindi è difficile arrivarvi. Cioè non dipendono da me la scelte del COSEA. Visita a Vedelago. Inceneritore costo 1.800.000 euro, potrebbero essere una ipotesi che abbiamo già sotto posto al COSEA.
    (nota di cronaca Marco chiama Leporati per Rioveggio ma quest’ultimo non considera la chiamata).
    Energie alternative: abbiamo tanto bosco, abbiamo tanto cippato.
    Spendiamo 120.000 euro all’anno per l’illuminazione pubblica.
    Abbiamo risolto acquistando un magazzino. Ora abbiamo una superficie pari a 2500 mq per un costo di 20.000 euro. Prima avevamo una superficie pari a 400 mq per un costo pari a 30.000 euro.



    • Venturi:

    Argomento critiche al PTCP. Questo strumento ci individua come una cintura di verde urbanizzato-
    Il PTCP, impedisce la realizzazione di aree industriali/artigianali, quindi noi siamo svantaggiati.
    Argomanto HERA. Fa le reti del gas poi le mantiene di proprietà. Con la finanza di progetto, una volta terminato il pagamento del “mutuo” la rete del gas è di proprietà del Comune che bandisce una gara d’appalto per la gestione della reta. Al Comune, a conti fatti, rientrerebbero circa 400.000 euro all’anno.




    • Zaccanti (Gaggio Montano):
    - seconda parte -
    Domanda che ci si deve porre: avere 20 anni in appennino cosa vuol dire? (fatta dl sindaco Brasa)
    Occorre dare spazio agli imprenditori.
    Investire nella scuola
    Concentrarsi sull’innovazione.

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  2. Monghidoro 17 gennaio 2011 - parte prima -



    Lo sviluppo dell’Appennino bolognese




    Presenti:

    • Giovanni Maestrami Sindaco di Loiano
    • Marco Mastacchi Sindaco di Monzuno
    • Giuseppe Venturi Sindaco di Monterenzio
    • Marino Lorenzini Sindaco di Monghidoro
    • Galeazzo Bignami Consigliere Regionale PDL
    • Zaccanti Imprenditore di Gaggio Montano

    Non era presente On Stefano Saglia

    In sala:
    • Giovanni Leporati
    • Per Monzuno: Pavesi, Negrini, Battistini, Bertarini, Giari

    Per la stampa:
    • Francesco Fabriani

    Pubblico presente, stimato in 80 persone circa


    • Lorenzini:

    Apre il dibattito il Lorenzini, ringraziando Bignami per essere il promotore della serata.
    Continua illustrando progetti per far rivivere l’appennino. Sfruttare energie alternativa vedi l’eolico.
    Lorenzini afferma che in quanto membro del GAL vede arrivare una miriade di progetti sulle più svariate attività (promozione turistiche).
    Parla dello sviluppo del territorio usufruendo delle risorse locali, pubblicizzando ciò che il territorio offre o può offrire.
    Sicuramente non sono graditi stabilimenti industriali.


    • Maestrami:

    Lo sviluppo del territorio dipende solo da noi (abitanti).
    Un problema principe è la viabilità.
    Il nodo di Rastignano più volte sollevato, anche recentemente con il Ministro Matteoli.
    Mancano 35 mln di euro per il suo completamento
    Il nodo di San Lazzaro, altro problema. Secondo voci ci sono già stanziati 24 mln di euro. Ma quando si potranno avere?
    A questo punto piovono critiche sull’operato della politica o di esponenti politici.
    Maestrami fa notare che leggendo il PTCP, si trovano a San Giovanni in Persiceto varie aree artigianali/industriali la viabilità attuale non permette un rapido spostamento verso quelle aree.
    Occorre quindi apportare una variante al PTCP:
    Altro punto dolente sono i servizi. L’Ospedale di Loiano nonostante recenti investimenti è al limite delle sue potenzialità.
    I servizi devono essere incrementati: per esempio locali per i giovani, punti di incontro e altri ancora.
    Turismo: occorre aumentare la valorizzazione del territorio.
    L’Industria di piccole dimensione può essere pensata e prevista. Certamente la grande industria non ha ragione di esistere nei nostri territori.
    Bonifica Renana: critiche alla tassa che ogni abitante (proprietario) deve versare. I soldi versati devono essere reinvestiti nei nostri territori e non spesi, per esempio, nella bassa padana.

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  3. • Mastacchi:

    Ringrazia per l’invito
    Inizia il monologo parlando del patto di stabilità che blocca molto la vita amministrativa e le scelte di un comune. Per il patto di stabilità già alla metà dell’anno, i pagamenti sono in affanno.
    La mia (la sua) politica è quella di privilegiare le imprese locali.
    Una battuta sull’organico comunale che per effetto del sistema politico attuale per un tecnico che va non si può assumerne un altro.
    Note dolenti vanno anche in direzione degli strumenti urbanistici che regolano il territorio. Troppo restrittivi. (questo punto l’ha copiato dal maestrami).
    Attività per rivitalizzare il territorio: “Ci siamo inventati il recupero dei borghi antichi, anche nel modo di vivere, recupero della vita in comunione. Progetto per salvaguardare il passato.”
    Valle del Savena (o fronte Savena). Progetto con la facoltà di architettura pe la riqualificazione del fiume Savena. Chiaramente il progetto è a costo zero.
    Studi per una viabilità alternativa, molti progetti abbandonati (vedi il casello di rioveggio o la bretella di rioveggio o la tangenziale di vado).
    Dal 1992 non vi è una politica del territorio.
    Un inciso..” i consiglieri di Monzuno ragionano con la propria testa, non prendono ordini da nessuno”.
    Argomento rifiuti. Le leve del comando sono molto in alto, quindi è difficile arrivarvi. Cioè non dipendono da me la scelte del COSEA. Visita a Vedelago. Inceneritore costo 1.800.000 euro, potrebbero essere una ipotesi che abbiamo già sotto posto al COSEA.
    (nota di cronaca Marco chiama Leporati per Rioveggio ma quest’ultimo non considera la chiamata).
    Energie alternative: abbiamo tanto bosco, abbiamo tanto cippato.
    Spendiamo 120.000 euro all’anno per l’illuminazione pubblica.
    Abbiamo risolto acquistando un magazzino. Ora abbiamo una superficie pari a 2500 mq per un costo di 20.000 euro. Prima avevamo una superficie pari a 400 mq per un costo pari a 30.000 euro.



    • Venturi:

    Argomento critiche al PTCP. Questo strumento ci individua come una cintura di verde urbanizzato-
    Il PTCP, impedisce la realizzazione di aree industriali/artigianali, quindi noi siamo svantaggiati.
    Argomanto HERA. Fa le reti del gas poi le mantiene di proprietà. Con la finanza di progetto, una volta terminato il pagamento del “mutuo” la rete del gas è di proprietà del Comune che bandisce una gara d’appalto per la gestione della reta. Al Comune, a conti fatti, rientrerebbero circa 400.000 euro all’anno.




    • Zaccanti (Gaggio Montano):
    - parte seconda -
    Domanda che ci si deve porre: avere 20 anni in appennino cosa vuol dire? (fatta dl sindaco Brasa)
    Occorre dare spazio agli imprenditori.
    Investire nella scuola
    Concentrarsi sull’innovazione.

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  4. • Leporati (democrazia cristiana)

    Matteoli ha parlato del nodo di Rastignano…..ma poi farà qualcosa?
    Ho chiamato l’Assessore ASL per verificare di persona lo stato di degrado del poliambulatorio. Ho chiesto un impegno a finanziare la casa della salute (forse).
    Nei vari piani (ptcp su tutti) non si parla mai della montagna, occorre segnalare questa dimenticanza.
    Piano delle acque (uno scandalo) fatto su dati del 2008, affrontato nel gennaio 2011 e si voterà nel 2016.
    “Le grandi battaglie sono inutili occorre porre attenzione sui piccoli problemi” .




    • Maestrami:

    Nodo di San Lazzaro. 5anni di lavoro, svariati incontri. Ottenuto 24 mln di euro che arriveranno ma dipende dalle priorità (precedenti), quindi non si sa quando arriveranno.




    • Bignami:

    Fondamentale. Il principio di sussidiarietà.
    Le risorse (soldi) ci sono, sono allocate in altro luoghi, a cui solo alcuni possono arrivare.
    Esempi:
    40.000 per ricerche a Gaza
    80.000 per ricerche a Ramallah
    120.000 per ricerche sempre a Gaza
    40.000 per progetti in Brasile
    480.000 per pozzi artesiani a Gaza
    80.000 al MIT movimento transessuali

    Poi ci sono 980 mln in Regione per la viabilità della regione tutta. Per Bologna sono stati stanziati ben zero euro.

    10 mln sono stati previsti per la CISPADANA e il PASSANTE NORD.

    Probabilmente il Ministro Matteoli nell’incontro ultimo a Bologna, ha esagerato con le promesse, quindi con l’annuncio della disponibilità di euro.

    Impegni di Bignami in REGIONE:
    • Revisione della legge 20
    • Revisione della legge per la nomina della Bonifica Renana
    • Revisione della legge 10/2008 testo unico degli enti locali
    • Hera viene pesantemente attaccata
    • Revisione legge venatoria
    • Proposte di legge per la costituzione di un ente della montagna ma che sia staccato da Bologna
    • Incremento delle energie rinnovabile ma no all’eolico






    • Mastacchi:

    Invita tutti per il 20/01/2011 a Rioveggio, dicendo che Autostrade si sta disinteressando al Comune di Monzuno per interessarsi di più ai Comuni dei lotti successivi.
    Infine parla dell’interessamento di un piccolo progetto per una o due stazioni di impianto eolico

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  5. ---- riceviamo e volentieri pubblichiamo -

    Riflessioni a seguito del convegno di San Martino a Rio Maggiore del 11/11/2010
    AGRICOLTURA COLLINARE E MONTANA
    La lettura del titolo del dibattito, “Agricoltura collinare e montana”, denota un tema dal tono aulico e dal sapore bucolico ma difetta, nella realtà, di un sostanziale aggettivo che ne completerebbe il corrente significato accostandolo ad una realtà tristemente acquisita: “Agricoltura stuprata nelle colline e montagne bolognesi”.
    A compiere tale misfatto, oltre l’incuria dissennata dell’uomo, è stata l’immissione artificiosa della fauna selvatica, già assente da svariati secoli, e quindi è giunta l’ora di togliere ogni paravento di ipocrisia su questa ultraventennale anomalia.
    La cosa che appare immediatamente più giusta è quella che porterebbe alla rottamazione dei politici e dei pubblici amministratori responsabili di tale disastro che si sta perpetuando da tanti anni a danno della montagna, di chi vi abita e la gestisce. Sarebbe opportuno che venissero sostituiti da chi vive e lavora sul territorio, certamente più informato e sensibile alle varie problematiche della vita agreste.
    Queste nuove leve, al contrario dei rottamati, saprebbero con certezza come e cosa fare a vantaggio del nostro inalienabile patrimonio montano, peculiarità insostituibile per l’intero Paese; senza subire interferenze da parte dei burocrati che hanno prodotto nel tempo solo danneggiamenti e rovine per l’uomo che lavora la terra.
    Sono percorso da brividi ogni volta che penso, in vista di prossime eventuali elezioni politiche anticipate, a certi personaggi come alcuni ex sindaci, assessori provinciali e regionali, presidenti di comunità montane (finalmente in buona parte chiuse perché inutili ne dispendiose, come ho sempre documentato e denunciato), che potrebbero venire nuovamente riciclati e candidati. Sarebbe veramente la fine per tutto il nostro mondo agricolo e turistico di collina e montagna. Quegli stessi personaggi che hanno manifestato la loro assoluta incompetenza rivelando altresì la propria malafede, come emerge dai piani di contenimento della fauna selvatica, rivelatisi inutili e controproducenti, in quanto gli ungulati si sono riprodotti con ancora maggiore intensità, decuplicando la propria presenza.
    D’altro canto come si può riporre fiducia in soggetti che disertano i convegni, le manifestazioni, gli incontri per il timore di scontrarsi con il contadino cui è stato impedito di coltivare la propria terra.
    Un’ultima ineluttabile considerazione mi assale costantemente: se l’uomo continuerà, perché costretto, a scendere a valle, la montagna non solo ne soffrirà tantissimo, ma si determinerà un processo talmente involutivo da divenire irreversibile.
    Così come le mamme che persero i loro figli nelle terribili guerre del secolo scorso, le colline e le montagne, abbandonate dagli stessi figli che per millenni ne hanno curato e resi fertili i terreni, si sgretoleranno irrimediabilmente. Processo, questo, in corso già da alcuni decenni. La montagna stessa rovinerà a valle, provocando immani catastrofi.

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  6. C’è una legge, valida ma scarsamente applicata, che persegue l’obiettivo del recupero e della valorizzazione delle terre incolte, abbandonate o coltivate insufficientemente, offrendo ai giovani l’opportunità di essere assunti con specifici provvedimenti per l'occupazione giovanile e che sostanzialmente dice di incentivare l'impiego straordinario dei giovani in attività agricole, svolte come imprese individuali o associate, cooperative o consorzi.

    Determina anche, questa stessa legge, i finanziamenti di programmi regionali di lavoro produttivo per opere e servizi socialmente utili con particolare riferimento al settore.
    Inoltre, nell’incoraggiare l'accesso dei giovani alla coltivazione della terra, promuove la costituzione di cooperative di produzione e lavoro in possesso purché abbiano determinati requisiti (quelli previsti dall'articolo 14 del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n.601).

    Infine, tale legge, intende realizzare piani di formazione professionale finalizzati alle prospettive generali di sviluppo del territorio e del comparto agricolo in particolare.
    Perché si legifera a favore degli agricoltori, vecchi e nuovi, ma poi si resta al palo? Meno chiacchiere e più fatti! Probabilmente occorre più umiltà per ascoltare gli agricoltori che sono i veri e fattivi protagonisti della situazione.
    Ma c’è da chiedersi: si può nutrire ancora quella legittima aspettativa appesa ad una così esile speranza?
    15/11/2010

    Romano Zunarelli
    ungulatialpotere@alice.it
    blog - ungulatialpotere

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